Gli scorsi 15 e 16 febbraio sono stati giorni densi, pieni di opportunità e di speranza. L’evento ReBuild Ukraine (https://rebuildukraine.in.ua/en), che ha visto l’Italia e il Sistema Italia in Polonia protagonisti attivi, ha fatto registrare un grande successo di partecipazione sia come pubblico che come espositori. È stata simbolicamente significativa la presenza di varie comunità territoriali ucraine che aspirano a poter rapidamente ricostruire quanto distrutto in questi ultimi 12 mesi. Venti sindaci di città ucraine distrutte dal conflitto hanno portato una testimonianza diretta della situazione attuale sul territorio.
La presenza italiana si è concretizzata in diversi momenti e tramite diverse vesti rappresentative, a partire dal padiglione istituzionale magistralmente organizzato da ICE Agenzia di Varsavia, in nome e per conto di ICE Agenzia Kiev, che ha visto la partecipazione di tutto il Sistema Italia presente in Polonia. Sono intervenuti l’Ambasciata d’Italia a Varsavia, con la presenza dell’incaricato d’affari, dottoressa Laura Ranalli; il padrone di casa Paolo Lemma, Direttore di ICE Agenzia di Varsavia, che insieme al suo team ha coadiuvato la presenza di Tony Corradini, Direttore di ICE Kiev; la Camera di Commercio e dell’Industria italiana in Polonia, rappresentata dalla dottoressa Elisabetta Caprino. Non poteva mancare un’articolata presenza del sistema confindustriale, sia attraverso Confindustria Polonia (presenti il Consigliere Giacomo Scimone e Il Direttore Alessandro Saglio), ma soprattutto attraverso i più alti livelli d Confindustria Italia: il dottor Raffaele Langella, Direttore degli Affari Internazionali e la dottoressa Francesca Pasquarelli di Confindustria Est Europa, nonché da Tetiana Lobova, Referente dell’ufficio di Confindustria Kiev, recentemente inaugurato.
In occasione della conferenza stampa di apertura, il dottor Lemma ha espresso la precisa volontà del governo italiano di rappresentare in modo tangibile il potenziale di contributi e operatività del nostro sistema paese nel sostegno all’Ucraina. La dottoressa Ranalli ha inoltre confermato che la nostra presenza vuole rappresentare un aiuto concreto per le comunità in difficoltà, oltre che una conferma del totale e incondizionato appoggio alla causa dell’Ucraina.
La presenza all’interno dello stand istituzionale di Associazioni quali ANCE, ANIMA, Confindustria Sistemi medicali, Federunacoma, AIAD e Simest ha confermato lo schieramento di forze, ma soprattutto di competenze, che il Sistema Italia potrà fornire per il processo di ricostruzione.
Raffaele Langella ha ribadito l’importanza che la Polonia, vera e propria porta dell’Ucraina verso l’Europa, potrà ricoprire nel rapido cambiamento della situazione sul campo. A conferma di ciò Confindustria ha aperto un suo ufficio presso l’ambasciata a Kiev, con l’obiettivo di favorire il coinvolgimento delle aziende italiane per la ricostruzione del Donbass. Il processo è suddiviso in tre fasi operative:
- Sostegno alla situazione di emergenza attuale;
- Effettiva ricostruzione infrastrutturale e dei servizi interrotti;
- Successivo assestamento e normalizzazione.
È stato interessante notare che nel 2022 la Polonia, oltre ad aver dimostrato un grande supporto umanitario per i profughi ucraini, ha anche rappresentato una nuova base economica e logistica per le aziende che, impossibilitate nel continuare la propria attività in patria, hanno costituito persone giuridiche polacche. A riprova, il 41% di tutte le aziende costituite in Polonia nel 2022 è stato a capitale ucraino.
La presenza italiana si è infine anche articolata in uno stand collettivo dove 36 aziende italiane supportate dalla Camera di Commercio italiana per l’Ucraina hanno potuto mostrare alle loro controparti ucraine il know-how e il prodotti che metteranno a disposizione non appena sarà possibile un intervento di supporto diretto.
In conclusione, sottolineiamo che ICE Agenzia Varsavia ha organizzato anche un evento collaterale alla fiera stessa dove, grazie anche alla presenza delle più alte istituzioni italiane presenti in Polonia e in Ucraina, è stato possibile mostrare ai 36 ospiti arrivati dall’Italia l’approccio coeso dell’imprenditoria italiana. Tutte le più grandi aziende italiane già presenti sul territorio negli ultimi 12 mesi si sono spese in atti concreti e di beneficenza per supportare tutti gli sfollati e coloro che, rimasti in Ucraina, hanno necessitato di un aiuto concreto.